Bruxismo nei bambini: quali sono le cause e come intervenire
Lo sai che il fenomeno del bruxismo interessa circa il 30% dei bambini in Italia e che, solitamente, inizia in età prescolare, intorno ai 5 anni? Nelle prossime righe analizzeremo questo fenomeno e cercheremo di comprendere le possibili cause ed eventuali rimedi di questo disturbo molto frequente in età pediatrica.
Che cos’è il bruxismo infantile?
Indipendentemente dalla fascia d’età in cui questo fenomeno si presenta, il bruxismo, sia nei bambini sia negli adulti, consiste nel digrignamento involontario dei denti e nella contrazione involontaria del mascellare superiore e della mandibola. Nella maggior parte dei casi si presenta durante la notte, infatti, spesso chi ne soffre non è consapevole di esserne soggetto. È un disturbo molto frequente in età pediatrica, per questo motivo si parla di bruxismo infantile. Secondo le ultime ricerche scientifiche, si stima che il bruxismo interessi 3 bambini su 10 e che presenti una maggiore incidenza in età prescolare.
Come negli adulti, anche nei bambini esistono due tipologie di bruxismo: diurno e notturno. La principale differenza è che quando accade durante il giorno, solitamente, è sufficiente rendere consapevole il paziente in modo che impari a gestire questo fenomeno. Diversamente, durante il bruxismo notturno, si parla di parafunzione orale, in quanto si tratta di un’attività involontaria di tutto il distretto orofacciale, denti e muscoli.
Spesso, nemmeno i genitori si accorgono degli episodi di digrignamento notturno, soprattutto se sporadici e limitati a brevi periodi temporali. In età pediatrica, la problematica risulta molto frequente e può considerarsi addirittura un fenomeno fisiologico, strettamente correlato alla permuta dentale. I bambini possono avere la tendenza a digrignare i denti a partire dalle prime fasi della dentizione durante la quale spuntano i denti decidui, fino all’intera fase di permuta di questi ultimi con i denti definitivi.
Se prolungati nel tempo, questi episodi possono giustamente preoccupare e allarmare i genitori, ma nella maggior parte dei casi raramente arrivano a rappresentare un pericolo per la dentatura dei piccoli pazienti.
Le cause del bruxismo nei bambini
Non è mai stata individuata un’unica causa cui attribuire la comparsa del bruxismo. Certamente è un disturbo del tutto involontario legato ai cosiddetti micro-risvegli, cioè brevissime e improvvise interruzioni del sonno. Qualunque fattore disturbante per il bambino in grado di generare micro-risvegli può, dunque, venir considerato una concausa.
Se negli adulti la patologia deriva principalmente da ansia, stress e il bruxismo viene utilizzato come un dannoso modo di scaricare la tensione, nei piccoli non è sempre così. Molti bimbi tendono a sfregare i denti tra loro, addirittura al fine di far risultare il processo di dentizione meno fastidioso. Ecco da cosa può derivare il digrignamento notturno infantile:
- Processo di dentizione, sembrerebbe la principale causa spesso del tutto fisiologica, specialmente nei bimbi sotto sei anni di età
- Occlusione delle arcate squilibrata, poiché ancora mancante di alcuni elementi dentari fondamentali per la masticazione. Un esempio potrebbe essere il momento di cambio denti, ossia quando cade un dentino da latte e sta erompendo un dente definitivo
- Malocclusioni, che portano il piccolo paziente a muovere continuamente la mandibola per trovare una posizione il più possibile comoda
- Parassiti intestinali, che predispongono il bimbo a stati di tensione e agitazione
- Problemi Respiratori, ipertrofia adenoidea e/o tonsillare, soggetti allergici, e ostruzioni delle vie respiratorie
- Disturbi neurologici, come ad esempio encefalopatie, o particolari patologie dello sviluppo neurologico (es. Sindrome di Rett) ma si tratta di casi molto rari
- Fattori psicologici che influenzano la sfera emotiva del piccolo, correlati allo stress
Anche se parliamo di pazienti in età pediatrica, sono diverse le problematiche che possono generare ansia e agitazione. Bisogna perciò valutare attentamente se di recente si sono verificati importanti cambiamenti nella vita del piccolo, come ad esempio la separazione dei genitori, un trasloco, la nascita di un fratellino o di una sorellina, episodi di bullismo a scuola, alterazioni del sonno o dell’umore. Il fenomeno del bruxismo in età infantile colpisce in egual misura maschi e femmine e, talvolta, può presentarsi anche nelle ore diurne.
Come risolvere il digrignamento nei bambini?
Solitamente, il bruxismo infantile, se ha motivazioni fisiologiche, tende a scomparire da solo, non appena termina il processo di dentizione. Una volta che sono spuntati tutti i denti da latte, può accadere che il piccolo continui comunque con lo sfregamento notturno dei denti ancora per qualche anno. Immaginiamo un grafico, potrebbero esserci periodi in cui questo fenomeno si accentua e momenti in cui si neutralizza.
Finché è presente la dentatura da latte, il fenomeno non ha particolari conseguenze poiché i denti interessati, anche se si consumano, sono destinati a cadere lasciando il posto a quelli definitivi. Tuttavia, se l’abitudine si mantiene per lungo tempo, potrebbe dare origine ad alcune problematiche, come mal di testa al risveglio, dolori a carico della mandibola, della muscolatura facciale o delle orecchie.
In alcuni casi, la patologia non deve essere sottovalutata e necessita di essere trattata sotto diversi aspetti, seguendo un approccio multidisciplinare, che può coinvolgere diverse figure mediche. Non potendo intervenire sui fattori fisiologici, la prima cosa da fare è provare a ridurre i fattori di rischio psicologici, attuando delle tecniche in grado di rilassare il bambino, come le seguenti:
- Agevolare il riposo notturno e il rilassamento serale del piccolo, attraverso letture rasserenanti, un bagno caldo, l’assunzione di camomilla o bevande che favoriscono il sonno
- Evitare cene pesanti, alleggerire l’alimentazione serale, riducendo i grassi e i cibi che richiedono un elevato impegno digestivo o semplicemente anticipare l’orario della cena
- Aiutare il piccolo ad affrontare al meglio eventuali problemi o cambiamenti della vita quotidiana
- Aumentare l’attività fisica pomeridiana, incoraggiare il bambino a fare sport durante il giorno, così da permettergli di scaricare la tensione e di arrivare alla sera più tranquillo
- Evitare televisione e videogiochi nelle due ore serali che precedono il sonno, poiché potrebbero favorire stati di stress e agitazione notturna
Potrebbe essere necessario, al fine di ridurre il dolore, affrontare un percorso di tipo osteopatico o semplicemente fare degli esercizi di stretching oro-facciale. In età pediatrica, proprio perché presente una dentizione decidua o mista (denti da latte e denti definitivi) non vi è indicazione né possibilità di prescrivere un bite notturno in resina, come accade invece per i soggetti adulti.
In rari casi selezionati e in presenza di importanti complicanze (usure dentarie su elementi permanenti, dolore/disfunzione muscolare e/o articolari) lo specialista odontoiatra può ritenere necessario l’utilizzo precoce di dispositivi intraorali ed eventualmente intraprendere un percorso di ortodonzia intercettiva anche ai fini di aiutare a superare questa problematica.
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